PRESENTAZIONE
La lettura si ridefinisce oggi – non solo sul piano pedagogico, ma anche sul piano didattico – come un sapere/base, un sapere trasversale a tutti i saperi disciplinari. La formazione delle competenze didattiche, relative ai vari ordini di scuola, si pone come matrice ineludibile per l’apprendimento dei saperi che, disciplinarmente, si contraddistinguono per loro specifici e peculiari linguaggi. Questa poliedricità semantica dei linguaggi disciplinari, come pure i processi di ricezione/comprensione mettono in evidenza la necessità di percorsi di formazione professionale non solo dei docenti, ma anche dei bibliotecari.
A questi ultimi, in particolare agli addetti alle biblioteche o alle sezioni per ragazzi, compete un ruolo non strettamente legato alla tradizionale figura professionale del bibliotecario, ma anche del conoscitore dei processi di apprendimento, di comprensione e di decodificazione testuale, conoscitore tuttavia in possesso di una sensibilità pedagogica che si pone, pur sempre, come base sia per la scelta (capacità essenziale in un mercato editoriale minacciato da criteri di omologazione culturale come pure da meri interessi economici), sia per la proposta di testi narrativi dalla prima infanzia alla giovinezza.